Franco Ferrari, il testimone dell' odio e dei conflitti.
Un cronista o un fotografo ?
Franco Ferrari è stato
ambedue nel suo continuo girovagare per le strade pericolose del pianeta.
Raccontare sul posto la sofferenza, la morte, la guerra, la fame e ritrarre le
Verità scomode che i più non sono a conoscenza, non è mai stato facile per
nessuno, sia dietro un obbiettivo o davanti ad una telecamera oppure con
la penna e il
taccuino.
Il
reporter da oltre trenta anni ha scelto questa professione con molta
partecipazione umana e l' alto rischio che
comporta attraversando un universo di emozioni forti.
Franco Ferrari è di fatto un giornalista,
ma in tutto questo tempo non ha disdegnato di fotografare con eguale passione.
I mezzi
meccanici con il quale lavorava sono ridotti a poche ottiche e il modo di riprendere i momenti
drammatici, topici e di “ normalità “ in paesi difficili, risulta immediato,
incisivo e rifugge da qualsiasi forma di possibile gradevolezza estetica,
mai costruita e sopratutto senza cadere nel fariseismo.
Le sue
fotografie non sempre sono perfette nella composizione o nel taglio, ma è una maniera di
saper vedere e riflettono istantaneità dell’ avvenimento o della situazione in
cui si trova, le quali
condizioni sono spesso precarie.
Lo potremmo definire l’ essenza del reportage. Tutto
ciò non è estremamente importante poiché quello espongono basta per renderle
straordinarie e riescono a scuotere le coscienze di molti per l' intensità
e la cruda realtà che riescono a dimostrare.
Guardando le sue
immagini non si può restare insensibili di fronte alle storie che ha vissuto e
ha
continuato a descrivere per diversi decenni.
La peculiarità maggiore di questo fotogiornalista
era quella di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Non c’ è lotta armata che non abbia
seguito, civile o militare che sia e il suo bagaglio di esperienza è diventato
talmente vasto dopo aver passato gran parte della vita all’ estero.
Dagli scontri urbani in
Libano, nei campi di addestramento palestinesi, in Bangladesh, nel Nepal, nei
deserti con i pozzi petroliferi dati alle fiamme dai soldati di Saddam Hussein
in fuga
durante la prima guerra del Golfo. Per poi essere in quella tra Iran e Iraq, tra
le sperdute e innevate montagne afgane alla ricerca dei ribelli più tenaci, sulla linea di
demarcazione tra Etiopia e Eritrea e sul viscido sentiero di Ho Chi Min e per
finire alla disastrata Somalia in mano ai Signori del fondamentalismo islamico.
Ma l’ elenco potrebbe continuare ancora.
Giornalista per la televisione di Stato, tra un viaggio e un altro ha trovato
pure il
tempo di cimentarsi con successo nella saggistica, la poesia e la pittura con
la quale ha esposto numerose mostre anche al di là dell’ Atlantico.
Ha ricevuto
diversi e importanti premi
nel settore dell' informazione, tra cui il Max David per inviato speciale e il
Gabbiano d’
Argento.
Franco Ferrari è deceduto nell' aprile del
2000.
Gianluca Fiesoli.

Ciad, 1981.
Libano, anni ottanta.
Somalia, 1977.

Bangladesh,
1971
Cambogia, 1971.
Somalia, 1977.

Laos, anni
settanta
Birmania, anni ottanta. Afghanistan, 1988.
Libano, 1985.
Le fotografie sono di proprietà di Franco Ferrari ©.
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